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I primi insediamenti italici nella zona di Navelli si fanno risalire ai Vestini intorno al VI secolo a.C., quando nella zona sottostante l’attuale paese si trovava il vicus Incerulae ; come traccia di queste origini si ha un’iscrizione in dialetto vestino conservata nel Museo Archeologico di Napoli e risalente al III secolo a.C. che cita un tempio italico dedicato a Hercules Iovius nel sito dell’attuale Chiesa di Santa Maria in Cerulis . La fortezza era dotata di una torre che in epoca rinascimentale venne trasformata nel campanile della chiesa parrocchiale. Sulle rovine del castello, poi, fu costruito nel 1632 il Palazzo Baronale. Il castello di Navelli appartenne alla Diocesi di Valva e nel 1269 partecipa alla fondazione del Comitatus Aquilano nel Quarto di Santa Maria. Per sedare i conflitti relativi al pagamento delle decime, il 29 agosto 1424 passa da quella di Valva alla diocesi di L’Aquila su iniziativa di Papa Martino V. Nel 1423 il Navelli si difese dalle truppe di Braccio da Montone, arrendendosi senza però essere espugnata; per onorare la resistenza all’assedio, venne concesso dalla Regina Giovanna II di Napoli di inserire nello stemma del paese la scritta «Navellorum Merito Coronata Fidelitas».
Comuni confinanti: Acciano, Bussi sul Tirino (PE), Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, San Benedetto in Perillis
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