L’antico paese di Bisegna, posto su uno sperone roccioso del versante orientale della valle del Giovenco, dove il fiume omonimo ha le sue sorgenti, è situato in posizione strategica per l’osservazione ed il controllo della valle che da sempre ha rappresentato una delle più importanti vie di comunicazione verso il Fucino e la Marsica occidentale.
All’inizio dell’età del ferro , gli abitanti si portarono sulle alture della valle organizzandosi in centri fortificati , con tanto di cinta murarie realizzate con pietre poste a secco, porte d’ingresso, cisterne e fossati. Questa struttura insediativa fu mantenuta fino al IV secolo a.C., quando, dopo la seconda guerra sannitica portata avanti dai popoli italici contro Roma e la successiva concessione del foedus ai Marsi , furono create condizioni più vantaggiose che portarono ad una lunga fase di stabilità politico-amministrativa. In questo periodo i paesi venivano costruiti in posizione più elevata, sulle colline, sulle cime o a mezza costa sui monti e infine venivano circondati dalle mura. Il toponimo medievale Visignum, relativo con ogni probabilità al nome del vicus risalente al III secolo a.C., è citato nel catalogo dei Baroni del XII secolo, insieme a quello di San Sebastiano. Nel 1829 venne istituito il comune autonomo di Bisegna a cui fu annessa la frazione di San Sebastiano dei Marsi . Il patrimonio architettonico del borgo subì gravi danni a causa del terremoto della Marsica del 1915 , mentre il territorio venne bombardato durante la seconda guerra mondiale.
Comuni confinanti: Gioia dei Marsi, Ortona dei Marsi, Pescasseroli, Scanno, Villalago
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