Rocca Canterano
La nostra storia
Dopo la conquista di questi territori appartenuti agli Equi il Senato di Roma favorì l’installarsi di propri coloni per conservare l’ordine e costruire fortini a presidio di cui c’è ancora traccia sotto San Michele, la chiesetta che troneggia sul monte Costasole. Nel II secolo d.C. il territorio era ormai diventato meta di villeggiatura per famiglie gentilizie romane che vi avevano costruito ville e di cui oggi i resti si trovano incastonati nelle mura esterne della chiesa di santa Maria Assunta o accatastati all’entrata della strada che porta al cimitero del paese.
La storia del paese come “borgo” vero e proprio nasce nel 1084 quando l’abate di Subiaco ordinò la costruzione di una fortezza recinta di mura per proteggere il villaggio che vi era sorto e per opporre resistenza a Landone, tiranno di Bellegra e Cerreto. Dopo cinquecento anni dalla sua costruzione la fortezza divenne inservibile e dalle sue rovine fu costruito l’attuale palazzo Moretti e dalla prospiciente Piazza di Corte si vede tutt’oggi una parte del lato ricurvo della antica rocca. Crescendo la popolazione, le case cominciarono ad essere costruite fuori le mura e, poiché i tempi seguitavano ad essere pericolosi per le bande che ancora infestavano la zona, le vie interne del paese furono costruite a zig-zag e unicamente sotto forma di scalini per rendere difficoltosi eventuali assalti; conformazione questa, che ancora caratterizza integralmente tutto il tessuto urbano del paese.
Quando la fortezza terminò si fece sentire la mancanza di donne; i militi, gli agricoltori ed i pastori scesero a Canterano ed a Cerreto rapendo e portando con sé le donne dei due paesi. In seguito, per calmare il rancore lasciato dal rapimento, venne istituita una festa di riconciliazione. Da allora ogni anno si organizzava un pranzo pubblico a cui erano invitate a partecipare anche le famiglie originarie delle donne rapite. La festa, diretta da un Camerlengo si svolgeva a base di saporosi tagliolini (gli odierni cecamariti – vedi sotto). Da circa un centinaio di anni il pranzo è stato sostituito da un rinfresco offerto da privati cittadini e dal Comune che offre a tutti i convitati dolci e paste e abbondante vino.
In seguito, per calmare il rancore lasciato dal rapimento, venne istituita una festa di riconciliazione. Da allora ogni anno si organizzava un pranzo pubblico a cui erano invitate a partecipare anche le famiglie originarie delle donne rapite. La festa, diretta da un Camerlengo si svolgeva a base di saporosi tagliolini (gli odierni cecamariti – vedi sotto). Da circa un centinaio di anni il pranzo è stato sostituito da un rinfresco offerto da privati cittadini e dal Comune che offre a tutti i convitati dolci e paste e abbondante vino.
L’unica frazione di Rocca di Mezzo, deve il suo nome perché posta in mezzo appunto a Rocca Canterano e Rocca Martino, castello sede di rifugio di briganti comandati da Marco Sciarra fatto distruggere da Papa Sisto V. Com’era infatti consuetudine di questi luoghi, ogni paese aveva un brigante che ne tiranneggiava il territorio e, a Rocca Canterano visse un certo Santi che fu poi impiccato a Ponte S.Angelo in Roma nel 1555.
Il carattere bellicoso dei natii si rivelò nel tempo per una serie di episodi delittuosi che andavano dalle faide alle aspre liti con i paesi vicini spesso concluse lasciando qualche cadavere a terra. Difatti, sin dal 1600 gli abitanti di Rocca Canterano erano in discordia con quelli di Canterano per la determinazione dei confini, ciò era causa di continue sassaiole tra le parti. Si racconta che gli abitanti di Canterano portarono con sé un cannoncino ricavato da un nerboruto tronco di sambuco scavato e caricato con polvere pirica; quando fu dato fuoco alla miccia il cannone scoppiò sparando dalla parte posteriore investendo così gli offensori. A seguito di questo episodio vi fu un processo penale che si concluse con la condanna di 50 persone compromesse nella rissa. Nel 1777 i confini ebbero la loro definitiva ed ufficiale sistemazione con l’acquisto del feudo da parte della famiglia Colonna di Roma.
Nel 1809, quando lo stato pontificio venne occupato dai francesi i giovani Roccatani furono sottoposti alla coscrizione militare per essere arruolati nella Grande Armée. L’impero napoleonico cadde prima che questi partissero, e così, quale ringraziamento, portarono a piedi da Roma il pesantissimo baldacchino di legno dorato con l’immagine della Madonna del Divino Amore che ancora oggi viene portato in processione l’8 settembre.
Per ricordare quell’evento, oggi viene portata dal Santuario della Madonna del Divino Amore di corsa fino a Rocca Canterano la fiaccola dell’Amore e della Pace il giorno 7 settembre e, deposta sotto il quadro della Madonna, da inizio ai festeggiamenti religiosi.
I Roccatani, contrari a combattere per la gloria di Napoleone, non si sottrassero quando furono chiamati per difendere la propria Patria e, in effetti, per un così piccolo paese, molte furono le vite sacrificate soprattutto nella I Guerra, aggiunte ad altre 8 vittime della rappresaglia nazista. Addirittura un caduto in terra cinese per sedare la Rivolta dei Boxer del 1901. L’11 marzo 2000, il paese è stato colpito da un violento sisma di 4.1 Richter che ha notevolmente peggiorato la situazione demografica ed economica. La chiesa di Santa Maria Assunta venne fortemente danneggiata da tale sisma, ma in seguito ad alcune opere di restauro è stata finalmente riaperta al pubblico.